Barbarella (fumetto)

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Barbarella
Lingua orig.Francese
AutoreJean-Claude Forest
1ª app.1962
1ª app. inV-Magazine
Caratteristiche immaginarie
SessoFemmina

Barbarella è un personaggio dei fumetti femminile protagonista dell'omonimo fumetto di fantascienza ideato dal francese Jean-Claude Forest, pubblicato per la prima volta nel 1962 sulla rivista V-Magazine, in cui è presente una sottile vena di erotismo per la personalità disinibita della protagonista, i cui lineamenti ricordano quelli dell'attrice Brigitte Bardot[1][2][3]. Il personaggio raggiunse presto il successo sia per i contenuti che per il disegno, vivace e curato, che proponeva un'eroina spaziale al centro di avventure al limite della morale dell'epoca[3].

Storia editoriale[modifica | modifica wikitesto]

In Francia, il mensile V-Magazine pubblicò la prima puntata il 2 Aprile 1962[3]. La serie è stata in seguito raccolta in un volume edito da Eric Losfeld[4].

In Italia venne pubblicato per la prima volta nell'Ottobre del 1967 sulla rivista linus[3].

  • linus dal n. 31 al n. 36 (1967/68)[5][6]
  • Ali Baba Speciale (n. 3 - riservato agli abbonati dei supplementi linus - 1968)[6][7]
  • Speciale Barbarella (1970)[6]
  • Barbarella (1975 - Milano Libri)[6]
  • linus dal n. 151 al n. 157 (1977/78)[6]
  • Barbarella - L’altra luna (1979 - Milano Libri).[6]

Il successo del personaggio diede inizio al genere cosiddetto "fantaerotico"[8] con il proliferare di imitazioni e epigoni in tutto il mondo che professavano l'emancipazione femminile e la liberazione sessuale. Tra le varie eroine si ricordano Saga de Xam, Phoebe Zeit-Geist, Scarlett Dream, Scarth A.D. 2195 e l'italiana Alika.[9]

Remake[modifica | modifica wikitesto]

In occasione del suo 55º anniversario, la Dynamite Entertainment in un comunicato stampa ha annunciato che verrà realizzata una nuova serie di fumetti con protagonista Barbarella sotto la supervisione di Jean-Marc Lofficier, che già lavorò con Jean-Claude Forest nella metà degli anni novanta a un progetto di sequel a fumetti di Barbarella rimasto incompiuto[10][11]. La figlia dell'autore, Julien Forest, ha dichiarato che segnerà un rilancio "multimediale" del personaggio di Barbarella[11].

Biografia del personaggio[modifica | modifica wikitesto]

Il nome venne scelto dall'autore pensando "a una ragazza un po’ selvaggia, e quindi barbara, ma al tempo stesso gentile, da qui la scelta del diminutivo, quasi un vezzeggiativo"[3]. Selvaggia ma anche molto sensuale, Barbarella è una ragazza curiosa e intraprendente del pianeta Lythion nell’anno 40.000 D.C. dove affronta, sempre con successo, criminali e mostri di ogni razza, riuscendo finanche a liberare pianeti oppressi dalle dittature[2].

Barbarella fu precursore di una tendenza del mondo del fumetto del periodo nel quale i personaggi femminili - soprattutto italiani, come Valentina, Isabella, Satanik e altre - non erano più eterne fidanzate, ma protagoniste. Forest del suo personaggio disse che "è una donna finalmente libera, padrona delle sue azioni e del suo corpo". Nel corso delle sue avventure amoreggerà anche con un robot ("I miei slanci hanno qualcosa di meccanico"), ma senza nulla di torbido o di proibito come altre eroine di quel periodo[3].

Altri media[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Jane Fonda nel trailer del film
Lo stesso argomento in dettaglio: Barbarella (film).

Ispirato al personaggio, nel 1967 è stato realizzato un film di fantascienza di produzione italo-francese intitolato Barbarella, diretto da Roger Vadim con Jane Fonda nel ruolo principale e con Ugo Tognazzi, Véronique Vendell, Anita Pallenberg e Giancarlo Cobelli[12].

Nonostante Barbarella nascesse con le fattezze della Bardot, quando il regista riuscì a girare la pellicola era sposato con Jane Fonda, alla quale darà la parte della protagonista. Nel film la rappresentazione del mondo fantastico in cui si muove Barbarella non riesce a raggiungere i livelli presenti nel fumetto[3] e fu un insuccesso sia di pubblico che di critica. Per essere riuscito però a descrivere lo spirito del tempo e i cambiamenti in atto nella società degli anni sessanta, è oggi ritenuto un cult movie[11].

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2014 venne data la notizia che Amazon Studios era intenzionata a realizzare una Serie TV ispirata al personaggio di Barbarella prodotta per la casa francese Gaumont Television International[13]. Amazon Studios aveva incominciato a sviluppare il pilot della cui sceneggiatura si erano occupati Neal Purvis e Robert Wade e sarebbe stata prodotta da Nicolas Winding Refn che si sarebbe dovuto occupare anche della regia, affiancato da Martha De Laurentiis alla produzione[14]. Il progetto non si è concretizzato come comunicato da Refn nel 2016[15].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Barbarella nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  2. ^ a b Barbarella, la donna dei fumetti che ha fatto la storia | Ladyblitz, in Ladyblitz, 23 aprile 2012. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  3. ^ a b c d e f g Barbarella, la più bella dello spazio - afnews.info, in afnews.info, 31 marzo 2012. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  4. ^ (EN) Barbarella by Jean-Claude Forest, su goodreads.com. URL consultato il 7 giugno 2020.
  5. ^ Barbarella (universo ) (Collezionismo Fumetti - Collecting Comics), su collezionismofumetti.com. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  6. ^ a b c d e f Barbarella, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 31 luglio 2022.
  7. ^ Ali Baba Robinson > Ali Baba > Ali Baba Special, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 31 luglio 2022.
  8. ^ AA.VV., La grande avventura dei fumetti, a cura di ENDA Editoriale, Novara, De Agostini, 1990.
  9. ^ Fabio Lastrucci, Fantacomics, I coriandoli, Delos Digital srl, 2015, ISBN 9788867757855.
  10. ^ Anche Barbarella, ritorna! - afnews.info, in afnews.info, 5 ottobre 2016. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  11. ^ a b c Nel 2017 tornerà Barbarella (in versione a fumetti), su MondoFox. URL consultato il 21 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2016).
  12. ^ Mo-Net s.r.l. Milano-Firenze, Barbarella (1967), su mymovies.it. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  13. ^ Amazon produrrà la serie tv di Barbarella - Fumettologica, in Fumettologica, 27 gennaio 2014. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  14. ^ Lucia Lorenzini, Barbarella diventa una serie tv. URL consultato il 3 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2016).
  15. ^ Redazione, Barbarella: Refn rivela di aver abbandonato il progetto tv - Cinefilos.it - SerieTv, in Cinefilos.it - SerieTv, 6 giugno 2016. URL consultato il 21 ottobre 2016.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]